lunedì 8 novembre 2010

EMA 2010 sottotono, vince il Best European Act Marco Mengoni

Dopo mesi di latitanza dovuta ad un serie di impegni inderogabili e tragici imprevisti, tra cui la prematura dipartita del Polpo Paul, ritorno a scrivere su questo spazio, promettendo alla gentile utenza che io e i miei colleghi aggiorneremo puntualmente il blog in perfetto stile mediapolitikese. Ci sono molti argomenti che vorrei riprendere prossimamente: come sta procedendo X-Factor, alcune nuove uscite, tra cui l’ultimo album dei Belle&Sebastian, e se riesco (con l’intercessione dell’amico polpo) scrivere anche la recensione di qualche concerto. Per oggi, invece, volevo commentare gli EMA - European Musica Awards, evitando di interrogarci sul senso di questa rassegna musicale oggigiorno nonché sul senso stesso di MTV (visto che i video ormai ce li guardiamo su Youtube). I fasti sono ormai lontani e nessuna Lady GaGa potrebbe mai ridare lustro agli EMA: la musica Pop naviga verso altre acque (il verbo “navigare” non è casuale) e bisogna mestamente ammettere che l’ultima edizione veramente degna di nota fu quella del 1999 quando una giovane esordiente di nome Britney Spears vinse tutto quello che poteva essere vinto.

Quest’anno, però, la notizia rilevante è stata la vittoria dell’italianissimo Marco Mengoni che si è guadagnato il Best European Act, riuscendo dove non erano riusciti Marco Carta e Valerio Scanu, con grande rosicamente di Maria e tutti i suoi amici. La concorrenza, tra l’altro, era davvero agguerrita visto che in nomination c’erano Dima Bilan, il russo vincitore dell’Eurofestival (trasmissione che in Italia non ha mai attecchito ma che nel resto d’Europa paralizza intere nazioni normalmente seriose, tipo la Germania) ed Enrique Inglesias. Mengoni, che ricordiamolo è stato lanciato da Morgan nella scorsa edizione di X-Factor, non ha solo un nutritissimo seguito di fans scatenati in Italia ma è stato notato anche all’estero: solo una settimana fa http://www.bestweekever.tv titolava “X Factor: Italy Winner Is Hot!” (http://www.bestweekever.tv/2010-10-27/x-factor-italy-winner-is-hot-hilarious-and-terrible/).

Poi niente, il resto degli EMA sono stati più prevedibili dell’apertura del Tg1 di Minzolini sul caso Scazzi: Lady GaGa vince tre premi su cinque nomination (miglior artista donna, pop e canzone) battendo Katy Perry che vince solo un l’award per “Miglior video” (son lontani i tempi in cui vincevano i Blur con Coffee&TV). Il sedicenne sbarbato Justin Biber vince ben due premi tra cui “Miglior artista maschile” (maschile? Miglior? Ma soprattutto, artista?!?) il tutto condotto dalla casalinga disperata, diversamente alta, Eva Longoria. Se siete curiosi e volete sapere chi sono stati gli altri vincitori…

…lasciate perdere che piove, è lunedi e tutto è già un po’ grigio e triste.

Laura Fontana

sabato 26 giugno 2010

Cheese il nuovo album di Stromae


E’ finalmente uscito “Cheese”, il primo album con l’etichetta discografica “Mercury” del talentuoso ragazzo belga che ha impazzato le classifiche invernali di tutta Europa, con il singolo “Alors on Danse”. Stiamo parlando proprio di lui, Paul Van Haver, in arte Stromae, che in verlan, uno slang francese che inverte le sillabe delle parole, sarebbe a dire “Mae-stro”. Ed è proprio grazie alla diffusione di lezioni video in streaming nella rete, in cui vengono spiegate le sue creazioni musicali passo dopo passo che si è affermato al grande pubblico. Il titolo dell’album,“Cheese”, sta ad indicare i sorrisi forzati delle persone davanti a una macchina fotografica e probabilmente anche al di fuori dell’obiettivo. Nell’album Stromae analizza problemi sociali, culturali e i piccoli problemi legati alla vita quotidiana e li risolve sempre allo stesso modo, con la sua buona musica. Non a caso questo giovane ragazzo del 1985 originario del Ruanda, viene dal mondo del Rap, dove la denuncia dei problemi sociali è stato da sempre l’elemento principale che ha contraddistinto questo genere e ne ha affermato il grande successo mondiale. Dal Rap al trip hop con l’accompagnamento di sonorità elettroniche è stato il piccolo ma decisivo passo da compiere per il successo che Stromae ha da sempre inseguito e meritatamente raggiunto.

Tracce del nuovo album:

1. Alors On Danse
2. Te Quiero
3. Rail De Musique
4. Bienvenue Chez Moi
5. House'llelujah
6. Peace Or Violence
7. Summertime
8. Dodo
9. Silence
10. Je Cours
11. Cheese

Buon ascolto!

Carlo Di Giandomenico.

venerdì 21 maggio 2010

Ian Curtis: il ricordo a 30 anni dalla morte del frontman dei Joy Division


Il 18 maggio del 1980, dopo aver ascoltato l’album “The Idiot” di Iggy Pop, Ian Curtis, il carismatico leader dei Joy Division, si tolse la vita impiccandosi nella cucina di casa sua. Morì all’età di 23 anni, età in cui altre giovani Rock’n’Roll Star (come Kurt Cobain) hanno deciso di raggiungere Elvis e Marlyn Monroe su quell’isola sperduta per sfuggire dal mondo e dai loro demoni.


E’ una storia che può essere raccontata da un poeta maledetto di fino Ottocento quella di Ian Curtis: malato di epilessia e di depressione cronica, si tolse la vita alla vigilia di quello che sarebbe dovuto essere il primo tour americano del gruppo a seguito della pubblicazione del loro secondo album “Closer”. Nonostante la scarna discografia è ritenuto all’unanimità uno dei personaggi più influenti della musica di fine anni Settanta. Dai Joy Division, hanno preso ispirazione, dichiarata e non, centinaia di attuali band in circolazioni dagli Strokes passando per gli Interpol, agli Editors fino ai giovanissimi White Lies.


La città dove risiedeva Ian, Macclesfield, nel Cheshire, ha organizzato una lunga serie di celebrazioni. La Northern Chamber Orchestra lavorerà insieme alle scolaresche locali per realizzare una sinfonia dedicata alla band, mentre il giornalista Jon Savage, autore di libri e saggi sui movimenti punk e post-punk britannici, ha curato una mostra di memorabilia appartenute a Ian: lettere, poster, scalette dei concerti scritte a mano ed una nota in cui commentava “Closer”: “Questo LP è un disastro”. L'esibizione verrà” ospitata dal 29 luglio al 7 agosto nel 1813 Sunday School Heritage Centre di Macclesfield. Per chi è un po’ lontano da Macclesfield può ricordarlo guardandosi il film ispirato alla sua vita, “Control”, ispirato da Anton Corbjin.


Ian Curtis - 18.05.1980 - 18.05.2010 Love Will Tear Us Apart.


lunedì 10 maggio 2010

Elio di Elio e le Storie tese nuovo giurato a X-Factor dopo Morgan


Questa davvero non ce l'aspettavamo ed è una bellissima sorpresa: Elio degli Elii sarà il nuovo giurato di X-Factor 4, secondo il Corriere della Sera che prende un'anticipazione da Tv, Sorrisi e Canzoni in uscita domani.

L'altro giudice confermato è Mara Maionchi mentre è ancora in corso di trattativa il rinnovo del contratto per Claudia Mori. Si prospetta anche l'ipotesi di un quarto giudice: in lizza Enrico Ruggeri, Omar Pedrini e Roberto Vecchioni. Ovviamente io tifo per Ruggeri, che già la defezione da "Misteri" aveva lasciato un grosso, incolmabile vuoto nel lato televisivo del mio cuore.

Elio (che in realtà si chiama Stefano Belisari) è un grandissimo musicista, un genio che con la sua band, fondata nel 1980, ha attuato una "rivoluzione gentile" per quanto riguarda il modo di concepire la musica italiana usando come unica arma l'ironia. Sono stati degli innovatori a 360°, partendo dal sound fino distribuzione dei loro album, fino ad arrivare a scardinare ogni regola del Festival di Sanremo.

Morgan se ne va imbattutto, riportando tre vittore su tre edizioni di X-Factor. La sua defezione per la quarta edizione come giudice non è legata all'affaire "Droga, depressione e dintorni" che gli aveva procurato proprio l'esclusione del Festival ma se ne era già parlato in precedenza.

L.F.

martedì 27 aprile 2010

Thounds, il social network degli scambi musicali

"What music are you thinking?", che tradotto sarebbe all'incirca "che musica stai pensando?". E' l'idea base di Thounds (unione di thoughts e sounds, pensieri e suoni), un nuovo social network musicale basato sulla condivisione e sullo scambio di suoni, registrazioni di qualità o fatte in strada con l'Iphone, quando l'ispirazione viene all'improvviso. L'intuizione questa venuta è venuta da un italiano, il venticinquenne Alessandro Fraioli, laureato allo Iuav di Venezia: "Qualcuno posta sul proprio profilo un campione sonoro, altri aggiungono al primo thound uno o più campioni e l'autore iniziale decide quale aggiunte tenere". Il sito è in inglese e, anche se è nato solo a inizio 2010, ha già 6mila utenti attivi tanto che i Velvet hanno deciso di partecipare al network facedosi aiutare dagli altri utenti nella composizione del loro prossimo singolo.

sito web: http://thounds.com/

Suggerimento musicale: MGMT - Kids

L.F.

mercoledì 14 aprile 2010

"E chi se ne importa"













(da repubblica.it)

Per chi se lo fosse perso, ieri Ringo Starr ci ha ricordato quanto fossero avanti i Beatles e, in effetti, quanto lo siano ancora, alla faccia di tante band che si auto-proclamano all'avanguardia copiando sistematicamente dai favolosi 60s o che vanno in giro con gli occhiali da sole da diecimiladollari a portare la pace nel mondo. E insomma, la notizia è che il Vaticano, facendo finta di non essere altre prese con problemi di ben altra gravità, dice di perdonare i Beatles "in nome della bellezza della loro musica" (Avvenire). E la frase di John Lennon "I Beatles sono più popolari di Gesù Cristo" che era valsa la scomunica (e i roghi di vinili dei suddetti nel '66) è stata riabilitata come "una semplice spacconata di un ragazzo della working class".

Risposta di Ringo Starr: "I couldn’t care less" - (e chi se ne frega?).

Quando si dice "stile".

Lo chef consiglia: The Beatles - Octopus Garden

mercoledì 7 aprile 2010

Tornano i Baustelle con "I mistici dell'Occidente". La novità rilevante è che Bianconi adesso ha i baffi a manubrio

La prima recensione del blog è per “I mistici dell'Occidente”, ultimo album dei Baustelle, ex-indie rock band italiana. Uscito lo scorso 26 marzo e preceduto dal singolo “Gli Spietati”, ha già riscosso un inaspettato plauso della critica ma soprattutto un incredibile apprezzamento da parte del “grande pubblico”. Può esserne ben contento Francesco Bianconi, cantante e compositore, nonché quello-bello-e-maledetto-che-attira-le-ragazzine, che al momento rilascia interviste a tutto spiano in cui, molto eruditamente, ci spiega le varie ed eventuali sul nuovo album: che l'idea è scaturita “dalla lettura dell’antologia di scritti di mistici del passato curata da Elémire Zolla, dal titolo omonimo” (Affaritaliani.it) e che il “misticismo” non vuole propriamente essere un qualcosa necessariamente connesso alla spiritualità bensì “la capacità di riuscire a vedere aldilà dell'unica realtà possibile” (corriere.it) rinunciando al materialismo che è il tema ricorrente dell'album. “San Francesco”, la seconda traccia del cd, parla proprio di questo: nella nostra disgraziata epoca iper-consumista del “compro dunque sono”, Bianconi consiglia di riabbracciamo il messaggio del santo d'Assisi e spogliarci dei nostri beni materiali. Un ottimo consiglio, abbastanza facile da attuare soprattutto in questi tempi di crisi nera.

Lasciando da parte il sarcasmo facile, i “Mistici dell'Occidente” soffre di una malattia parecchio diffusa: il Ripetismo. Ad esempio, ne “Gli Spietati” il riff iniziale dopo l'intro di archi (gli onnipresenti archi) è dei Rokes in “Che colpa abbiamo noi”, alla fine c'è un po' di Battiato mentre il ritornello soffre della sindrome da hit radiofonica e potrebbe somigliare a qualsiasi cosa cui la si vuol far somigliare.

Dice il buon Leonardo (qui): quando ascolti Bianconi ti tornano in mente gli incubi degli ingegneri, quelli che dicono che essendo le note solo sette (una più una meno) tutte le canzoni saranno prima o poi scritte, e questo infallibilmente succederà, anzi è già successo, probabilmente nel 1966 (per questo le avanguardie erano ochei). Poi sarebbe ingiusto non notare come lo stesso Bianconi provi ogni volta a metterci qualcosa di diverso; però la sensazione, è quella degli stilisti che sfogliano vecchie riviste alla ricerca affannosa di qualcosa di "nuovo", nel senso di qualcosa che nessuno si è ricordato di copiare da almeno dieci anni.

Però.

I Baustelle non mancano nella playlist del mio lettore mp3 e canzoni quali “Gomma”, “Il corvo Joe”, “Un Romantico a Milano” (e tante altre contenute nel primo e terzo ciddì) le ho sentite “mie”. Magari, riascoltandolo meglio, troverò nei Mistici dell'occidente qualcosa che mi dia altrettante soddisfazioni, basta che Bianconi non mi faccia la fine Morgan che a X-Factor un posto era rimasto vacante. Se volete sentirli di persona il 17 Aprile saranno a Roma. Enjoy!

Consiglio del giorno: Baustelle - Gomma

L.F.

giovedì 25 marzo 2010

Mina, 70 anni per un mito

Buon Compleanno a Mina! La tigre di Cremona, uno mito della canzone italiana, compie oggi 70 anni. La sua uscita dal palcoscenico risale a trent'anni fa, dopo aver scelto di vivere a Lugano lontana dal frastuono dei Media, ma la sua voce non ci ha mai abbandonato: se l'ultimo concerto risale al 1978, ha continuato ad incidere dischi di altissimo livello, tra incursioni sul web, collaborazioni giornalistiche e partecipazioni speciali negli album di qualche collega.


Mina è imprescindibile dall'immaginario collettivo degli italiani, immediatamente associata al periodo del boom economico di una nazione viva, giovane e dirompente. Negli anni '60 e '70 raggiunse un successo ineguagliabile in ambito nazionale ed internazionale, con i suoi 1.000 brani incisi e 150 milioni di dischi venduti. Oggi, rivediamo con nostalgia le sue esibizioni in televisione: una donna capace di essere allo stesso tempo un icona di emancipazione, femminilità e stile (le minigonne, le acconciature, le sopracciglia depilate) imitata e presa ad esempio da una moltitudine di donne italiane, e allo stesso tempo di serietà, professionalità ed eccellenza.

Per festeggiare la ricorrenza la Rai trasmetterà “Minissima 2010” che andrà in onda lunedì 29 marzo alle ore 21:00, condotto da Paolo Limiti, mentre la Sony ha pubblicato un vinile che raccoglie gli ultimi album della cantante.

Come suggerimento finale lascio lo storico duetto di Mina con Battisti che, personalmente, mi commuove e mi da i brividi ogni volta che lo rivedo. Enjoy!

Mina e Lucio Battisti - Storico Duetto



L.F.

domenica 21 marzo 2010

Lady GaGa, Telephone e la "Grande Cospirazione"

Lady Gaga. Perché parlarne quando lo fanno già tutti in ogni modo, in ogni luogo e in ogni lago (cit.)? Innanzitutto, è stato finalmente trasmesso l'attesissimo nuovo videoclip di “Telephone”, il secondo singolo estratto dall'EP “The Fame Monster” uscito nel novembre 2009, con la partecipazione straordinaria di Beyoncè, che ha ricambiato il favore per la partecipazione di Lady Gaga al video del suo singolo, “Videophone”. L'attesa è stata ampiamente ripagata: il video (che è più un cortometraggio) dura quasi 10 minuti ed è fighissimo, scioccante, citazionista fino all'inverosimile, estetizzato fino al midollo, quasi come un film di Tarantino. La consacrazione di Lady Gaga come iper-icona dei nostri tempi è definitiva, anche se il personaggio è soggetto sempre a commenti borderline: ci è o ci fa? E' o non è la nuova Madonna? E' genio o la solita spazzatura trash? In attesa di risposte definitive ho letto un articolo molto interessante su dove viene fatta una curiosa associazione tra Lady Gaga e gli Illuminati (una società segreta cui certe teorie attribuiscono tutti i mali del mondo, ben conosciuta tra gli appassionati lettori di Dan Brown). Secondo questo articolo il “simbolismo degli Illuminati circonda Lady GaGa e tutta la sua persona (non importa de è parte della costruzione del suo personaggio oppure no) è un omaggio al concetto di controllo mentale, dove la vacuità, l'incoerenza e la vuotezza mentale diventano degli elementi trendy da imitare”. Quali sarebbero questi simboli? Ne cito solo uno, per il resto rimando all'articolo di cui sopra (una diverte traduzione in italiano si può trovare qui:).
Innanzitutto l'occhio onniveggente, l'occhio racchiuso all'interno di un triangolo che sovrasta una piramide: è il simbolo della setta degli Illumati. Basta, però, guardare un paio di foto e di video di Lady GaGa per notare come uno dei suoi gesti tipici sia quello di coprirsi un occhio: se avete pensato che quella era solo un gesto trendy o cool vi sbagliavate di grosso, è “l'evocazione di uno dei simboli occulti più potenti, l'occhio di Horus, l'occhio onniveggente degli Illuminati”.

Come consiglio di fine post lascio il video di Telephone, come mio personale contributo allo svuotamento mentale ad opera di Lady GaGa. Enjoy!



L.F.

martedì 2 marzo 2010

Mediapolitika: tutta un'altra musika

"Informazione non è conoscenza, conoscenza non è saggezza, saggezza non è verità, verità non è bellezza, bellezza non è amore, amore non è musica. La musica è il meglio". (Frank Zappa)

Benvenuti nel primo post del blog di Mediapolitika dedicato alla seconda arte, la musica. Se ne parlerà in maniera irriverente, giovane e plurale, in perfetto stile "mediapolitiko", spaziando dalle ultime novità musicali alle recensioni di concerti, dalla promozione di nuovi artisti ai "consigli per gli ascolti", fino a delle "analisi sociologiche semiserie" dei vari reality talent dedicati alla musica.

Oggigiorno in Italia, come nel mondo, la musica continua a correre su due livelli paralleli che solo ogni tanto si scontrano: la prima è la musica che passa per le grandi case discografiche, le major che hanno definitivamente rinunciato ad ogni velleità artistica per mettersi nelle mani dei maghi del marketing con le loro pop star costruite a tavolino; la moda del momento è di affidarsi alla televisione e anche in Italia X-Factor è riuscito ad imporre "l'effetto talent show" nelle classifiche di vendita dei dischi. Se prima le nuove leve del pop uscivano da Sanremo giovani adesso escono da Amici e da X-Factor e le case discografiche sono ben liete di ingaggiare questi giovani (comunque preparati e talentuosi) che hanno già un nutrito seguito di fans. Pochi sono quelli che rischiano e la colpa principale è dei download illegali di musica via Internet che facendo precipitare nella crisi le major da quasi un decennio a questa parte.

Da tempo, però, il web ha rivoluzionato il mondo di fare, ascoltare e promuovere la musica. I social network hanno permesso a band, che si muovevano solamente nell'underground musicale, di farsi conoscere in tutto il mondo (è il caso degli Arctic Monkeys) e agli utenti di far conoscere altri utenti con cui condividere le proprie passioni (myspace.com e last.fm). Ed è qui che si ritrova la vera sperimentazione artistica (o almeno ci si prova); la differenza è che, se e in Inghilterra un gruppo che nasce indie, come gli Arctic Monkeys o la cantante Amy Winehouse, riescono poi ad ottenere un successo planetario in Italia la musica indie e underground è ancora un mondo a parte che passa per le webradio semisconosciute, case discografiche indipendenti e senza un soldo, concerti sottopagati nei pub. Ma non vorrei dilungarmi, questa è solo un'introduzione. Nel blog, si parlerà di tutto questo e di molto altro ancora. Stay tuned!

Laura Fontana

on air: Roll Over Beethoven - Chuck Berry