martedì 27 aprile 2010

Thounds, il social network degli scambi musicali

"What music are you thinking?", che tradotto sarebbe all'incirca "che musica stai pensando?". E' l'idea base di Thounds (unione di thoughts e sounds, pensieri e suoni), un nuovo social network musicale basato sulla condivisione e sullo scambio di suoni, registrazioni di qualità o fatte in strada con l'Iphone, quando l'ispirazione viene all'improvviso. L'intuizione questa venuta è venuta da un italiano, il venticinquenne Alessandro Fraioli, laureato allo Iuav di Venezia: "Qualcuno posta sul proprio profilo un campione sonoro, altri aggiungono al primo thound uno o più campioni e l'autore iniziale decide quale aggiunte tenere". Il sito è in inglese e, anche se è nato solo a inizio 2010, ha già 6mila utenti attivi tanto che i Velvet hanno deciso di partecipare al network facedosi aiutare dagli altri utenti nella composizione del loro prossimo singolo.

sito web: http://thounds.com/

Suggerimento musicale: MGMT - Kids

L.F.

mercoledì 14 aprile 2010

"E chi se ne importa"













(da repubblica.it)

Per chi se lo fosse perso, ieri Ringo Starr ci ha ricordato quanto fossero avanti i Beatles e, in effetti, quanto lo siano ancora, alla faccia di tante band che si auto-proclamano all'avanguardia copiando sistematicamente dai favolosi 60s o che vanno in giro con gli occhiali da sole da diecimiladollari a portare la pace nel mondo. E insomma, la notizia è che il Vaticano, facendo finta di non essere altre prese con problemi di ben altra gravità, dice di perdonare i Beatles "in nome della bellezza della loro musica" (Avvenire). E la frase di John Lennon "I Beatles sono più popolari di Gesù Cristo" che era valsa la scomunica (e i roghi di vinili dei suddetti nel '66) è stata riabilitata come "una semplice spacconata di un ragazzo della working class".

Risposta di Ringo Starr: "I couldn’t care less" - (e chi se ne frega?).

Quando si dice "stile".

Lo chef consiglia: The Beatles - Octopus Garden

mercoledì 7 aprile 2010

Tornano i Baustelle con "I mistici dell'Occidente". La novità rilevante è che Bianconi adesso ha i baffi a manubrio

La prima recensione del blog è per “I mistici dell'Occidente”, ultimo album dei Baustelle, ex-indie rock band italiana. Uscito lo scorso 26 marzo e preceduto dal singolo “Gli Spietati”, ha già riscosso un inaspettato plauso della critica ma soprattutto un incredibile apprezzamento da parte del “grande pubblico”. Può esserne ben contento Francesco Bianconi, cantante e compositore, nonché quello-bello-e-maledetto-che-attira-le-ragazzine, che al momento rilascia interviste a tutto spiano in cui, molto eruditamente, ci spiega le varie ed eventuali sul nuovo album: che l'idea è scaturita “dalla lettura dell’antologia di scritti di mistici del passato curata da Elémire Zolla, dal titolo omonimo” (Affaritaliani.it) e che il “misticismo” non vuole propriamente essere un qualcosa necessariamente connesso alla spiritualità bensì “la capacità di riuscire a vedere aldilà dell'unica realtà possibile” (corriere.it) rinunciando al materialismo che è il tema ricorrente dell'album. “San Francesco”, la seconda traccia del cd, parla proprio di questo: nella nostra disgraziata epoca iper-consumista del “compro dunque sono”, Bianconi consiglia di riabbracciamo il messaggio del santo d'Assisi e spogliarci dei nostri beni materiali. Un ottimo consiglio, abbastanza facile da attuare soprattutto in questi tempi di crisi nera.

Lasciando da parte il sarcasmo facile, i “Mistici dell'Occidente” soffre di una malattia parecchio diffusa: il Ripetismo. Ad esempio, ne “Gli Spietati” il riff iniziale dopo l'intro di archi (gli onnipresenti archi) è dei Rokes in “Che colpa abbiamo noi”, alla fine c'è un po' di Battiato mentre il ritornello soffre della sindrome da hit radiofonica e potrebbe somigliare a qualsiasi cosa cui la si vuol far somigliare.

Dice il buon Leonardo (qui): quando ascolti Bianconi ti tornano in mente gli incubi degli ingegneri, quelli che dicono che essendo le note solo sette (una più una meno) tutte le canzoni saranno prima o poi scritte, e questo infallibilmente succederà, anzi è già successo, probabilmente nel 1966 (per questo le avanguardie erano ochei). Poi sarebbe ingiusto non notare come lo stesso Bianconi provi ogni volta a metterci qualcosa di diverso; però la sensazione, è quella degli stilisti che sfogliano vecchie riviste alla ricerca affannosa di qualcosa di "nuovo", nel senso di qualcosa che nessuno si è ricordato di copiare da almeno dieci anni.

Però.

I Baustelle non mancano nella playlist del mio lettore mp3 e canzoni quali “Gomma”, “Il corvo Joe”, “Un Romantico a Milano” (e tante altre contenute nel primo e terzo ciddì) le ho sentite “mie”. Magari, riascoltandolo meglio, troverò nei Mistici dell'occidente qualcosa che mi dia altrettante soddisfazioni, basta che Bianconi non mi faccia la fine Morgan che a X-Factor un posto era rimasto vacante. Se volete sentirli di persona il 17 Aprile saranno a Roma. Enjoy!

Consiglio del giorno: Baustelle - Gomma

L.F.