Il 18 maggio del 1980, dopo aver ascoltato l’album “The Idiot” di Iggy Pop, Ian Curtis, il carismatico leader dei Joy Division, si tolse la vita impiccandosi nella cucina di casa sua. Morì all’età di 23 anni, età in cui altre giovani Rock’n’Roll Star (come Kurt Cobain) hanno deciso di raggiungere Elvis e Marlyn Monroe su quell’isola sperduta per sfuggire dal mondo e dai loro demoni.
E’ una storia che può essere raccontata da un poeta maledetto di fino Ottocento quella di Ian Curtis: malato di epilessia e di depressione cronica, si tolse la vita alla vigilia di quello che sarebbe dovuto essere il primo tour americano del gruppo a seguito della pubblicazione del loro secondo album “Closer”. Nonostante la scarna discografia è ritenuto all’unanimità uno dei personaggi più influenti della musica di fine anni Settanta. Dai Joy Division, hanno preso ispirazione, dichiarata e non, centinaia di attuali band in circolazioni dagli Strokes passando per gli Interpol, agli Editors fino ai giovanissimi White Lies.
La città dove risiedeva Ian, Macclesfield, nel Cheshire, ha organizzato una lunga serie di celebrazioni. La Northern Chamber Orchestra lavorerà insieme alle scolaresche locali per realizzare una sinfonia dedicata alla band, mentre il giornalista Jon Savage, autore di libri e saggi sui movimenti punk e post-punk britannici, ha curato una mostra di memorabilia appartenute a Ian: lettere, poster, scalette dei concerti scritte a mano ed una nota in cui commentava “Closer”: “Questo LP è un disastro”. L'esibizione verrà” ospitata dal 29 luglio al 7 agosto nel 1813 Sunday School Heritage Centre di Macclesfield. Per chi è un po’ lontano da Macclesfield può ricordarlo guardandosi il film ispirato alla sua vita, “Control”, ispirato da Anton Corbjin.
Ian Curtis - 18.05.1980 - 18.05.2010 Love Will Tear Us Apart.
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