martedì 2 marzo 2010

Mediapolitika: tutta un'altra musika

"Informazione non è conoscenza, conoscenza non è saggezza, saggezza non è verità, verità non è bellezza, bellezza non è amore, amore non è musica. La musica è il meglio". (Frank Zappa)

Benvenuti nel primo post del blog di Mediapolitika dedicato alla seconda arte, la musica. Se ne parlerà in maniera irriverente, giovane e plurale, in perfetto stile "mediapolitiko", spaziando dalle ultime novità musicali alle recensioni di concerti, dalla promozione di nuovi artisti ai "consigli per gli ascolti", fino a delle "analisi sociologiche semiserie" dei vari reality talent dedicati alla musica.

Oggigiorno in Italia, come nel mondo, la musica continua a correre su due livelli paralleli che solo ogni tanto si scontrano: la prima è la musica che passa per le grandi case discografiche, le major che hanno definitivamente rinunciato ad ogni velleità artistica per mettersi nelle mani dei maghi del marketing con le loro pop star costruite a tavolino; la moda del momento è di affidarsi alla televisione e anche in Italia X-Factor è riuscito ad imporre "l'effetto talent show" nelle classifiche di vendita dei dischi. Se prima le nuove leve del pop uscivano da Sanremo giovani adesso escono da Amici e da X-Factor e le case discografiche sono ben liete di ingaggiare questi giovani (comunque preparati e talentuosi) che hanno già un nutrito seguito di fans. Pochi sono quelli che rischiano e la colpa principale è dei download illegali di musica via Internet che facendo precipitare nella crisi le major da quasi un decennio a questa parte.

Da tempo, però, il web ha rivoluzionato il mondo di fare, ascoltare e promuovere la musica. I social network hanno permesso a band, che si muovevano solamente nell'underground musicale, di farsi conoscere in tutto il mondo (è il caso degli Arctic Monkeys) e agli utenti di far conoscere altri utenti con cui condividere le proprie passioni (myspace.com e last.fm). Ed è qui che si ritrova la vera sperimentazione artistica (o almeno ci si prova); la differenza è che, se e in Inghilterra un gruppo che nasce indie, come gli Arctic Monkeys o la cantante Amy Winehouse, riescono poi ad ottenere un successo planetario in Italia la musica indie e underground è ancora un mondo a parte che passa per le webradio semisconosciute, case discografiche indipendenti e senza un soldo, concerti sottopagati nei pub. Ma non vorrei dilungarmi, questa è solo un'introduzione. Nel blog, si parlerà di tutto questo e di molto altro ancora. Stay tuned!

Laura Fontana

on air: Roll Over Beethoven - Chuck Berry

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