giovedì 31 marzo 2011

ORA, EDEN O IL SOGNO ERETICO? NELL’IMBARAZZO DELLA SCELTA TRA JOVANOTTI, SUBSONICA E CAPAREZZA

di Alessandra Vitullo

Traumatizzati da Sanremo, non disperate. L’anno 2011 sembra che stia regalando anche un po’ di buona musica. Almeno secondo il mio modestissimo orecchio.

Tutto cominciò a gennaio, quando finalmente uscì il tanto atteso album di Jovanotti, Ora. Sinceramente non si era presentato molto bene agli ormai ventennali fan (e da ora in poi per fan intendo solo i fedelissimi dagli albori) di Lorenzo, memori e ancora turbati dal passato album, Safari, dal quale uscì come hit la romanticissima A te (da non confondersi con la altrettanto dolcissima Per te, almeno di dieci anni prima), a cui ha fatto funestamente seguito il mellifluo singolo Baciami ancora, colonna sonora dell’omonimo film di Muccino.

Al primo ascolto, del primo estratto, Tutto l’amore che ho, anche la fede dei più accaniti fan stava ormai vacillando. Brancolavano nel buoi, si aspettavano che, col nuovo lavoro, ritornasse il Jova di una volta, quello un po’ rap, un po’ funk, un po’ punk, che messo insieme non è niente di tutto ciò, ma che comunque piace.

Poi a fine gennaio il cd. Intimoriti lo comprammo e cominciammo ad ascoltarlo a naso turato, et voilà: Lorenzo è tornato a farci ballare. Tamburi, cori, voci nere, ma anche tanta musica elettronica, non sono i tempi de L’ombelico del mondo, ma da Safari abbiamo fatto progressi.

Tuttavia radio, televisioni e lo stesso Lorenzo, continuano a strizzare l’occhio alle new generation, ai fan dell’ultima ora, per intenderci, quelli che, dopo aver dedicato o aver ricevuto come dedica una delle tantissime e romaniticissime canzoni di Jovanotti, se ne sono improvvisati fan. Ed ecco, infatti, che l’ultimo estratto, Le tasche piene di sassi, rischierebbe di far cadere definitivamente nello sconforto anche i suoi stoici sostenitori, se non fosse che loro, adesso, sono in possesso sia di Ora cd1 che di Ora cd2, e potranno così ritemprarsi e riscattarsi, ascoltando anche un po’ di questo: http://www.youtube.com/watch?v=-k-4qDkhrP0

Freschissimi di settimana (passata), invece, sono i nuovi album dei Subsonica e di Caparezza. Un accostamento stridente, ma che in entrambi i casi è piacevolissimo all’ascolto.

Partiamo dai primi che ritornato dopo 4 anni da L’eclissi. Tutto sotto controllo, i fan hanno ritrovato il sintetizzatore, le distorsioni, la pianola di Boosta… talmente ritrovati che i Subsonica sembrano mettere le mani avanti nel testo di Benzina Ogoshi, dove il refrain ripete convulsamente: “Non siete riusciti a bissare Microchip emozionale”, secondo album della band torinese, dal quale prende il via la loro vocazione per la musica elettronica. La canzone elenca le ipotetiche, ma forse anche reali, critiche che il mondo dell’intellighenzia musicale gli potrebbe muovere contro: “E non va bene di qua, e non va bene di là, e non si capiscono le parole, quando fai così sei troppo commerciale, quando fai cosà non si capisce un ca..oh e mi sembri mia madre!”.

Quindi, lungi dal cadere nella banalità della Critica, ecco riconosciuto ai Subsonica tutto l’impegno di rimanere fedeli allo loro stile, che non tenta di allargarsi verso nuove fette di pubblico, ma che nello stesso tempo, ha il coraggio di rischiare, sperimentando forme nuove di espressione: “Istrice” uno dei primi inediti usciti dal cd, è stato lanciato con un video shock, potremmo definirlo un piccolo cortometraggio horror, subito additato dai censori e mai trasmesso in tv. Eccolo con i suoi 2000epassa mi piace su you tube: http://www.youtube.com/watch?v=DcxF1vYTb7g

Last but not least, Caparezza! La fervente mente di Michele Salvemini ha partorito un nuovo eclettissimo cd, Il Sogno eretico. La sorprendente abilità di giocare con le parole, tra doppi sensi e umorismo, spaziando su mondi inimmaginabili, anche stavolta è stata confermata. Galileo Galilei e Giordano Bruno, sono insieme a Kevin Spacey e al nostro Presidente del Consiglio. Il cd scotta, per due motivi: uno per la lucidità e la schiettezza con cui Capa le canta a tutti: dalla chiesa al popolo italiano; due, per l’attinenza dei temi messi in rima, caldi, caldi, di cronaca: intercettazioni, festini, belle ragazze, isola dei famosi, con tanto di nipote di Faber… Ma a Caparezza la migliore pubblicità gliel’ha fatta sicuramente il ministro per l’Attuazione del Programma, Gianfranco Rotondi, affermando: “Caparezza in un paese normale non venderebbe”. È naturale, io aggiungo, non avrebbe di che scrivere.

Caparezza sale al secondo posto nella classifica degli album più venduti, dopo i Modà … a conferma che non siamo in un paese normale. http://www.youtube.com/watch?v=yYgdGg9fFkE&feature=related

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