Dopo mesi di latitanza dovuta ad un serie di impegni inderogabili e tragici imprevisti, tra cui la prematura dipartita del Polpo Paul, ritorno a scrivere su questo spazio, promettendo alla gentile utenza che io e i miei colleghi aggiorneremo puntualmente il blog in perfetto stile mediapolitikese. Ci sono molti argomenti che vorrei riprendere prossimamente: come sta procedendo X-Factor, alcune nuove uscite, tra cui l’ultimo album dei Belle&Sebastian, e se riesco (con l’intercessione dell’amico polpo) scrivere anche la recensione di qualche concerto. Per oggi, invece, volevo commentare gli EMA - European Musica Awards, evitando di interrogarci sul senso di questa rassegna musicale oggigiorno nonché sul senso stesso di MTV (visto che i video ormai ce li guardiamo su Youtube). I fasti sono ormai lontani e nessuna Lady GaGa potrebbe mai ridare lustro agli EMA: la musica Pop naviga verso altre acque (il verbo “navigare” non è casuale) e bisogna mestamente ammettere che l’ultima edizione veramente degna di nota fu quella del 1999 quando una giovane esordiente di nome Britney Spears vinse tutto quello che poteva essere vinto.
Quest’anno, però, la notizia rilevante è stata la vittoria dell’italianissimo Marco Mengoni che si è guadagnato il Best European Act, riuscendo dove non erano riusciti Marco Carta e Valerio Scanu, con grande rosicamente di Maria e tutti i suoi amici. La concorrenza, tra l’altro, era davvero agguerrita visto che in nomination c’erano Dima Bilan, il russo vincitore dell’Eurofestival (trasmissione che in Italia non ha mai attecchito ma che nel resto d’Europa paralizza intere nazioni normalmente seriose, tipo la Germania) ed Enrique Inglesias. Mengoni, che ricordiamolo è stato lanciato da Morgan nella scorsa edizione di X-Factor, non ha solo un nutritissimo seguito di fans scatenati in Italia ma è stato notato anche all’estero: solo una settimana fa http://www.bestweekever.tv titolava “X Factor: Italy Winner Is Hot!” (http://www.bestweekever.tv/2010-10-27/x-factor-italy-winner-is-hot-hilarious-and-terrible/).
Poi niente, il resto degli EMA sono stati più prevedibili dell’apertura del Tg1 di Minzolini sul caso Scazzi: Lady GaGa vince tre premi su cinque nomination (miglior artista donna, pop e canzone) battendo Katy Perry che vince solo un l’award per “Miglior video” (son lontani i tempi in cui vincevano i Blur con Coffee&TV). Il sedicenne sbarbato Justin Biber vince ben due premi tra cui “Miglior artista maschile” (maschile? Miglior? Ma soprattutto, artista?!?) il tutto condotto dalla casalinga disperata, diversamente alta, Eva Longoria. Se siete curiosi e volete sapere chi sono stati gli altri vincitori…
…lasciate perdere che piove, è lunedi e tutto è già un po’ grigio e triste.
Laura Fontana